Sono
molto lieto di inaugurare la mostra di Christian Hess, la retrospettiva
di un significativo pittore tedesco-austriaco degli Anni venti e
trenta, che visse e lavorò a lungo in Italia. Dapprima dimenticato, Hess
è stato riscoperto alcuni anni fa e i suoi amici siciliani (egli aveva
trovato in Sicilia una seconda patria) hanno messo insieme questa mostra
e l’hanno fatta esporre in diverse città: Palermo, Roma, Padova, Genova,
Trieste, Bolzano, Milano, Firenze.,
Torino è l’ultima tappa in Italia, di qui la mostra verrà spedita in
Austria e in Germania per concludersi a Monaco. L’arte di Christian
Hess, durante il periodo nazista fu considerata “degenerata” come quella
dei suoi contemporanei Beckmann, Klee e Nolde, e quindi proibita. Perciò
sono particolarmente lieto che la mostra possa essere esposta anche a
Torino, una città nella quale c’è molto interesse per l’arte e con una
forte tradizione antifascista.
Anche
per questo motivo sono lieto che il Goethe Institut abbia potuto
organizzare la mostra in collaborazione con l’Assessorato alla cultura
della Città: vorrei ringraziare l’Assessore Balmas e i suoi
collaboratori, come pure i collaboratori del Teatro Gobetti per
l’assistenza prestataci. Un particolare ringraziamento rivolgo poi al
dottor Cinquegrani, che è giunto a Torino appositamente da Messina per
aiutarci nell’allestimento della mostra. Lo prego ora di dirci alcune
parole sulla vita e l’opera di Hess. |
Gentili Signore e Signori, non vi ruberò molto tempo. Desidero soltanto
ringraziarvi di essere qui e ringraziare della preziosa collaborazione
il Dottor Winterberg, Direttore del Goethe Institut, e l’Amministrazione
comunale di Torino per l’ospitalità concessa alla mostra. Permettetemi
anche di rivolgere un pensiero all’Onorevole Ferdinando Stagno d’Alcontres,
presidente della Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele per le Province
Siciliane, alla cui iniziativa si deve la pubblicazione della pregevole
monografia su Christian Hess scritta da Marcello Venturoli e da Hans
Eckstein, con la prefazione di Leonardo Sciascia. Dopo lunghi anni di
silenzio su questo artista, ecco la mostra che ha attraversato tutta
l’Italia e si conclude qui a Torino. L’iniziativa è partita da Palermo
nel ’74 e vuole essere oltre che un omaggio, un atto di restituzione che
la Sicilia compie di un pittore che l’ha amata e ritratta in tanti
aspetti del suo paesaggio e della sua vita, alla cultura europea cui
appartiene. |