Il Goethe Institut di Roma ha aperto nei suoi locali in via
del Corso un’ampia mostra delle opere del pittore tedesco
Christian Hess. Sono esposti oli, acquarelli e disegni.
Hess è nato nel 1895 a Bolzano, figlio di padre tedesco e di
madre austriaca. Visse la sua giovinezza a Innsbruck, dove
studiò presso un pittore di vetri. Dopo la prima guerra
mondiale frequentò l’Accademia a Monaco dove nel 1921 espose
per la prima volta.
Che Hess fosse amico di Beckmann ed Hofer lo dimostra nei
suoi lavori che pur tuttavia esprimono una certa
indipendenza e per quel che riguarda il colore, la
composizione e la struttura delle superfici essi dimostrano
che egli ha rielaborato l’influsso dei suoi grandi colleghi
contemporanei. Hess che durante le sua vita non ha trovato
riconoscimenti, che in realtà avrebbe meritato, attraverso
questa mostra viene avvicinato ad una cerchia più ampia.
Che questa iniziativa abbia luogo in Italia ha le sue
motivazioni nel fatto che Hess trovò in Sicilia una seconda
patria. Il catalogo bilingue ben presentato con tavole a
colori dà una buona panoramica delle creazioni dell’artista.
Istituzioni italiane come la Cassa di Risparmio in Sicilia,
come l’Ente turistico si sono trovati pronti a finanziare
questo prezioso catalogo e ad organizzare la mostra insieme
al Goethe Institut sotto l’alto patronato del Parlamento
europeo. La mostra resterà aperta a Roma fino al 14 febbraio
e proseguirà quindi per Padova, Trieste, Genova, Bologna,
Torino e Milano. Nel 1976 andrà in Austria, Svizzera e poi
in Germania a Monaco dove avrà conclusione un grandioso
scambio culturale su base internazionale.
I migliori lavori di Hess - quadri figurativi dipinti con
colori commoventi - derivano dal periodo 1927 fino al 1933,
quando egli esponeva a Monaco con la Juryfreie a cui presero
parte anche Picasso, Klee, Max Ernst e l’italiano Severini.
Quando nel 1933 la Juryfreie fu sciolta da Hitler, Hess
tornò alla sua amata Sicilia e visse più tardi qualche tempo
in Svizzera, dove egli si guadagnò da vivere con regie
teatrali, scenografie e l’intaglio di teste di marionette
fino a quando nel 1938 fu espulso come straniero.
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Queste illustrazioni
tratte dal catalogo
mostrano a sinistra
un autoritratto di
Christian Hess su una barca (Messina 1933).
A destra un particolare
del Nettuno a Messina
dipinto nel 1927. |
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Nel 1940
fermato dalla polizia in Germania fu richiamato al servizio
civile malgrado la sua debole salute. Nel 1941 si ammalò
gravemente e si trovò in diverse cliniche, fino a quando nel
1944 in un ospedale vicino Innsbruck divenne vittima di un
attacco aereo.
Il pittore non fu un genio, come altri suoi contemporanei,
ma era un talento, che avrebbe meritato attenzione e che a
causa della tragedia della sua vita non ha potuto
svilupparsi. La pittura piena di forza e dai vivaci colori
di Christian Hess, il cui nome invano si cerca nella
maggior parte delle antologie dell’arte degli anni 20 e 30,
dovrebbe essere riscoperta attraverso questa mostra
itinerante.
Felix
H. Man
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