Ennio Casciaro
 

Ennio Casciaro (a destra)
con Paul Flora nel 1972

Ennio Casciaro, il mestiere di gallerista d'arte tra memorie e propositi
di Maurizio Dallago su “Adige” (Bolzano 23 febbraio 2012)


“Un gallerista. Meglio il gallerista per antonomasia. Qui, a Bolzano. Ma la sua fama e capacità vanno certamente oltre i confini di questa provincia. Di pari passo con gli artisti alle cui fortune ha contribuito in misura non ridotta. Soprattutto per alcuni di loro. Intreccio di intuito artistico, innato senso della misura, correttezza nei rapporti con pittori e scultori. Di chi stiamo parlando? Ma di Ennio Casciaro, titolare della galleria Goethe in via Museo. Senza dimenticare la moglie Ivana, importante quanto il marito in questa avventura tra arte e commercio. Ne è nato un libro: «Ennio Casciaro. Memorie e propositi di un gallerista», Silvana Editoriale, curato dal critico d'arte dell'Alto Adige Severino Perelda. Dentro, nelle 162 pagine, cinquant'anni di vita nel mondo dell'arte. E scorrono le mostre e le amicizie con Karl Plattner, Markus e Adolf Vallazza, Willy Valier, Robert Scherer, Paul Flora. Solo per citarne alcuni.
E poi le personali di Morandi, Depero, Severini, Vedova, Sassu, Sughi, Cremonini, Viviani, Ravagnolo, Valier, Vecellio, Anselmo, Piacesi, Titonel, Cascella, Corpora, Carrà, Campigli, Dorazio, Adami, Manzù, Sironi, Fontana, Ceroli, Finotti, Trubbiani, Armani, i fratelli Stolz. Per citarne altri. Molti gli artisti stranieri, tra cui Carroll, Frohner, Ortega, Alonso, Dix, Grosz, Beckmann, Cano, Antes, Greco, Kokoschka, Christian Hess, Fuchs, Goldschmied, Hoke, Weiler, Stanic, Hundertwasser, Velickovic, Mirò, Wotruba, Avramidis, Hrdlicka. Lasciando stare le collettive. E poi ancora aneddoti e fotografie e le ore passate a dialogare con Piero Siena e Luigi Serravalli. «La galleria è un luogo di transito e il vero protagonista resta sempre e comunque il gallerista, e nessuno meglio di lui conosce le vicende del "teatro" in cui si muove quotidianamente», sottolinea Perelda.
Ennio Casciaro, classe 1936, già negli anni Cinquanta si occupava d'arte e nel 1964 aprì il primo spazio d'esposizione privato di Bolzano. Le tappe della sua professione: bottega di Guido Spadari, corniceria di via Firenze, Casa d'Arte di via Cappuccini, galleria Goethe in via Goethe, galleria Goethe in via della Mostra a Bolzano, galleria Giulia a Roma. «Tutte fondamentali, in quasi mezzo secolo, contrassegnate da una moltitudine di eventi, persone, momenti, orizzonti raggiunti e da raggiungere», spiega Casciaro. Poi, la Goethe2, luogo di continuità e nuova pista verso il futuro, rifondato in via Cappuccini da suo figlio Alessandro. L'altro figlio, Michele, ha scelto una strada diversa, quella del farmacista. La nota conclusiva è quella di un racconto che non si conclude. «Certe passioni non si esauriscono. Venendo al dunque, girata la boa dei settanta da qualche anno, ritengo però di poter cavalcare bene il mio tempo e di essere ancora idoneo in questo mio ambito. Tuttavia, ho pensato fosse giunto il momento di prendere un po' di fiato e raccontarmi in queste pagine», chiude Casciaro. Il libro, voluto dalla Cultura italiana della Provincia, è stato presentato il 28 febbraio 2012 al Centro Trevi a Bolzano.