…”Ed ecco dipingersi e poi intagliarsi nel cielo
tenebroso l’arco dell’iride che accavallava lo
Stretto. Era così grande, che una nave che vi
fosse passata sotto, avrebbe appena resa
l’immagine d’una formica traversante l’arco di
Tito. Pareva aprirsi una porta immensa, un
infinito vestibolo, fatto per i grandi fantasmi
della mente umana”…
Giovanni Pascoli – Da un discorso al Circolo
filologico di Messina (febbraio 1899)