Certamente non molti sanno che durante gli Anni Trenta
soggiornò e operò nella nostra città un maestro della
pittura contemporanea: CHRISTIAN HESS. Egli, venuto
dalla Germania, dove non gli era più consentito
esprimersi liberamente, ritrovò nella nostra isola
quella ispirazione che lo portò a descrivere gli aspetti
più caratteristici della Messina di allora.
Così se noi avessimo la possibilità di ammirare alcuni
suoi quadri nei caldi e accesi colori che l’ambiente gli
suggeriva, potremmo scorgere tutto il fascino della
nostra terra. La campagna, il mare, lo Stretto, il cielo
e, poi, le case, i tetti, le scalinate, i balconi,
affogati in un colore che è tutto luce ed ombre
profonde, Egli ce li presenta vivi in una realtà
artistica che non potrà mai morire.
La sua pennellata nervosa e incisiva crea immagini e
suggestioni e ci porta indietro negli anni: il Nettuno
che guarda le botti, l’indovino con la tromba; ma anche
ci aiuta a riscoprire nel presente ciò che ci è
familiare: i fichidindia, l’agave. Nei volti rudi dei
pescatori e dei contadini Egli seppe cogliere quella
solennità ieratica in cui fatalismo e attesa si fondano
dando vita a una figura-tipo che ha sfidato i secoli.
Noi non sappiamo se sarà possibile agli organizzatori
della mostra itinerante predisporre una tappa a Messina.
Ma se ciò avverrà noi gliene saremo grati perché ci
offrirà l’opportunità di conoscere da vicino le opere di
un uomo e di un artista che amò la libertà e che ancora
giovane morì sotto le macerie provocate da una guerra
voluta da un regime che Egli aborriva.
Gianni Filocamo