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					Che vi siano ancora oggi artisti di spessore internazionale 
					da scoprire, che hanno lasciato dietro di sé numerose opere 
					di grande qualità, nessuno lo crederebbe possibile, specie 
					chi conosce in qualche modo l’irrequieto mercato dell’arte 
					degli ultimi anni. Il pittore Christian Hess, tirolese e 
					precisamente nativo di Bolzano, la cui opera viene esposta 
					in una mostra itinerante in Italia, Austria, Germania e 
					Svizzera, non è per nulla noto nella sua terra. 
					
					La mostra che attualmente si può vedere al Goethe Institut 
					di Roma e che più tardi arriverà anche a Bolzano, è stata 
					organizzata in Sicilia, dove Hess lavorò a lungo, e dove 
					oggi vive ancora la sorella, che ha raccolto e custodito 
					l’eredità dell’artista.Sicilia - Tirolo - Monaco, i suoi luoghi di studio – questi 
					sono i poli della vita e dell’opera dell’artista Christian 
					Hess, che viene influenzato da due cerchie culturali, la 
					mitteleuropea e la mediterranea.
 
					
					Alla prima appartiene Hess per nascita e formazione. Nella 
					casa di via Lauben nr. 72 nasce nel 1895 come figlio di un 
					nativo del Württemberg e di una austriaca. A Monaco trova la 
					sua identità come artista, quando si associa al nascente 
					gruppo della Juryfrei che si è formato tra l’espressionismo 
					e la nuova oggettività. I suoi quadri, come per esempio 
					“Baronessa con veletta” del 1922 colpiscono i critici per la 
					coloristica ed una particolare forza espressiva. 
					
					La permanenza in Sicilia infine impregna in modo decisivo il 
					suo stile: colori e luce diventano più intensi, le forme più 
					precise. Influssi di pittori italiani del suo tempo, come la 
					pittura metafisica o futurista sono riconoscibili. 
					Contemporaneamente la quotidianità siciliana determina la 
					tematica di molti quadri. 
					
					Il suo più alto vertice artistico Hess lo raggiunge negli 
					anni Trenta. Di questo periodo la mostra espone una serie di 
					interessanti ritratti femminili e motivi siciliani.Personalmente questi anni non sono molto felici per lui: in 
					una Germania nazista per un artista come lui non vi è posto, 
					Così egli diventa un emigrante senza pace e si muove tra 
					Italia, Austria, Svizzera e Germania avanti e indietro. La 
					sua vita egli la deve alimentare con lavori occasionali come 
					pittura su stoffa, bozzetti e lezioni di pittura. Nell’anno 
					1944 muore, per un bombardamento, in Innsbruck a 49 anni.
 Molte sue opere sono andate perdute nello scompiglio della 
					guerra.
 
					                                                                                               
					Gundi Wachtler   |