Eröffnug der Ausstellung - BOLZANO 4-24 MAI 1975 |
|
|
INDIRIZZO DI SALUTO DEL COMM.
WALTER AMONN |
![]() |
Discorso del Sindaco di Bolzano Giancarlo Bolognini |
|
Il comm. Amonn ha ricordato la figura del Sindaco Ziller,
presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo recentemente
scomparso, perché quest’uomo fu impegnato in maniera veramente
convinta affinché questa mostra venisse realizzata nel quadro delle
manifestazioni promosse dall’Azienda per la “Primavera di Bolzano”.
Purtroppo non potè Ziller apprezzare e ammirare i quadri che oggi
siamo nella condizione di apprezzare e ammirare noi. Credo che valga
la pena di ricordarne la figura e l’opera quest’oggi, perché oggi
ricordiamo un grande bolzanino. Hess è un figlio di Bolzano che se
non ritorna fisicamente con la sua persona nelle strade e nelle
piazze di questa città, vi ritorna attraverso la sua produzione
umana più qualificata, attraverso il suo contributo d’arte che è
riuscito a dare all’Europa, oserei dire al mondo. Hess è un
personaggio di grande valore. Io non sono un intenditore d’arte, ma per i rapidi sguardi che sono riuscito a dare entrando, questi quadri hanno rafforzato in me il convincimento fattomi leggendo quelle poche righe per documentarmi un minimo, come Sindaco della Città, attorno ad un pittore di grosso rilievo che Bolzano ha avuto l’onore di vedere nascere, qui vicino, in una casa di via dei Portici. Anzi vi informo che l’Amministrazione Comunale ha deciso di apporre una lapide sulla casa natale di Hess. E credo non sia solo un piacere poter riavere a Bolzano almeno attraverso la testimonianza della sua arte, un concittadino che ha così ben meritato. Credo che possa essere considerato anche sotto un aspetto del tutto particolare: Hess è un uomo che ha vissuto le sue esperienze culturali più impegnate a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, in un arco di storia in cui l’Europa ha dimostrato le sue debolezze, le sue incertezze, i suoi errori, sfociati poi in una guerra tragica in cui Hess stesso perse la vita proprio negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale. Un periodo storico di vicende politiche, di errori, di debolezze, di incertezze che particolarmente in questa terra e in questa città hanno pesato tentando di dividere gli uomini, tentando di far sì che le lingue diverse, le culture diverse, le condizioni diverse potessero significare momenti di scontro e non momenti di incontro, con tentativi di sopraffazione di un gruppo su un altro, con tentativi di rafforzare posizioni di prepotenza e non di libertà. ![]() Hess è morto, ci ha lasciato delle grandi opere, ci ha lasciato soprattutto quegli ammaestramenti a tutti noi liberi uomini: la necessità per ogni uomo di rivendicare la propria libertà, la necessità per ogni persona di esprimersi in libertà con il proprio lavoro. A Bolzano oggi, a distanza di 31 anni dalla sua morte e a 30 anni dalla conclusione della seconda guerra mondiale, di quel lungo e tormentato periodo della vita di questa continente, dell’intero mondo, credo, essere riusciti a riportare queste opere queste testimonianze, abbia proprio un significato di libertà e di pace. E credo che Hess, quindi, possa giustamente tornare nella città dove è nato, possa giustamente essere nuovamente incontrato dai bolzanini che in questi anni indubbiamente non l’hanno conosciuto. Ma io mi auguro che i bolzanini in questi giorni vengano in questa galleria, ne apprezzino le opere e soprattutto sappiano ricostruirne lo spirito, la vitalità di artista e di uomo libero. I bolzanini nell’artista, nell’uomo libero Hess, sapranno indubbiamente riconoscere anche il futuro della loro città. Per questo, a nome dell’Amministrazione Comunale io ringrazio in maniera calorosa i promotori di questa iniziativa che si svolge sotto l’egida del Goethe Institut e del Parlamento Europeo. Ma soprattutto io credo di dover ringraziare le persone che con impegno, competenza e dedizione, da anni a questa parte si sono mosse, hanno lavorato, hanno operato, perché queste opere venissero riscoperte, perché si riaprisse un discorso su questo artista che indubbiamente meritava questa attenzione e questo impegno. Credo che soprattutto a queste persone vada il ringraziamento di Bolzano perché indubbiamente hanno permesso che Bolzano e non soltanto Bolzano potesse apprezzare opere d’arte di assoluto valore; e soprattutto che Bolzano potesse avere il piacere di riscoprire e di riconoscersi in un suo cittadino che molto ha meritato per la città e per tutta l’Europa. Grazie. |
|
|