Ha preso l'avvio da Palermo la mostra
retrospettiva delle opere di Christian Hess, organizzata
dall'Assessorato al Turismo della Regione Siciliana in
collaborazione con il Goethe-Institut. Un atto di
omaggio all'artista tedesco risuscitato alla storia e
all'uomo, che nella terra di Sicilia approdava per brevi
periodi tra le vicende della sua perigliosa esistenza.
Della mostra meritano di essere segnalati due aspetti:
l'operazione di recupero filologico che si concretizza
in un ricco numero di dipinti, disegni e alcune
sculture; la conseguente disponibilità per una lettura
interna delle opere stesse. L'uno e l'altro permettono
di restituire alla storia della cultura figurativa
l'artista nella sua interezza; e di ricomporre i termini
della configurazione storico-critica di un pittore colto
e composito.
Uscito dalla scuola di Monaco Hess si maturò in proprio,
a contatto di molte esperienze europee e con un costante
riferimento ideale ai presupposti dell'arte di Braque e
di Picasso ai quali tuttavia non riuscì mai ad
avvicinarsi direttamente.
La sua produzione dal '22 al '44 è una tipica
campionatura della civiltà... artistica dell'Europa che
alle dissolvenze del post-impressionismo andava
sostituendo le impennate di certa espressività realista.
In una visuale tanto diffusa Hess prende a suo modo
partito con la realtà e la rende chiara e concreta nella
sua dimensione estetica. Per l'artista la materia assume
fondamentali valori plastici; è una passione che risorge
sia pure in una mutevolezza di agganci formali e
linguistici.
Non ultimi i riferimenti a Carrà, a Sironi, allo spirito
del Novecento in genere che riposava sulla monumentale
corporeità delle figure. dall'arte di Hess sono esclusi
gli abbandoni sia pure momentanei: il peso del
linguaggio pittorico è determinante anche se si mantiene
quanto mai semplice nella percezione del segno, nelle
connotazioni di volume e di colore. E le linee di
penetrazione sono coerenti con l'esigenza costante di
verifica della realtà.
Le immagini che la Sicilia offre all'artista, immerse
nella solarità mediterranea costituiscono per Hess più
di un habitat ideale: la pacificazione. Egli le avverte
con predisposta solidarietà, ne diffonde le risonanze,
ne amplia la latitudine. E le carica di quella intensità
che più tardi sarà continuata e ricercata per vie
diverse dallo stesso Guttuso.
Attraverso la lettura delle opere migliori non è
difficile intravedere anche lo svolgimento di vicende
autobiografiche dell'uomo: i suoi spazi spirituali, la
sua fede, le esaltazioni, le convalescenze, i
convincimenti politici. E se questi valori si possono
ricostruire penetrando il significato del colore, nei
disegni tracciati con estrema evidenza figurale prende
corpo la capacità di sintesi di Hess in un rapporto che
pone a confronto l'arte e la vita.
A. Di Bianca Greco