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Hess-Guttuso

Gli ultimi preparativi a Palermo

(dma) - Appena ritornato dal Tirolo in Sicilia fui chiamato a svolgere la mia attività giornalistica alla sede regionale della Rai-Tv di Palermo. Sembrava proprio che qualcosa mi guidasse progressivamente nei posti giusti per trovare i contatti decisivi per la realizzazione del progetto della Riscoperta. Infatti a Palermo avrei potuto avere un contatto diretto con le istituzioni culturali interessate e mi sarebbe stato più agevole predisporre e seguire la stampa del catalogo, dei depliants, la costruzione degli imballaggi per la mostra viaggiante.
 

Il Catalogo della Riscoperta

Versus e recto di copertina e risguardi laterali del Catalogo di Christian Hess pubblicato dalla Cassa di Risparmio per le Province siciliane in occasione della Mostra viaggiante della Riscoperta.
Stass Stampatori tipo-litografi associati (Palermo novembre 1974).

Tra quanti a Palermo ebbero fiducia  nell’iniziativa e la sostennero, si distinse Friederick A. Schultz, direttore del Goethe Institut, che fu il primo a riconsegnare alla cultura tedesca il nome di Christian Hess, presentando il mio album monografico alla Conferenza annuale del Goethe tanto da ottenere presso istituti e associazioni di lingua tedesca in Italia l’appoggio lungo l'itinerario della Mostra viaggiante.
Un concreto aiuto
per il Catalogo lo diede  Ferdinando Stagno d’Alcontres  Presidente della Cassa di risparmio per le province siciliane; Leonardo Sciascia ne scrisse la prefazione osservando certe affinità tra Hess e Guttuso,  mentre l’ Assessore regionale al Turismo, Pasquale Macaluso, e il presidente della  Azienda Turismo di Palermo e Monreale, Paolo Bevilacqua, misero a disposizione i locali di esposizione nel Palazzo del Turismo. Né posso dimenticare l’entusiastica partecipazione di Aldo Scimè, direttore dell’Assemblea regionale siciliana, di Enrico Vinci, direttore generale del Parlamento europeo, di Albino Longhi direttore della sede siciliana della Rai.
 

L’emblema della Mostra

Il quadro “L’Indovino”
(Messina 1933) nel quale Hess riassume aspetti tipici isolani fu scelto per illustrare il cartoncino di invito della Mostra della Riscoperta inaugurata a Palermo il 26 novembre 1974, trentesimo anniversario della morte del pittore.
Lo stesso dipinto  divenne l’emblema di richiamo per tutte e dodici le tappe della Mostra itinerante presentata in varie città d’Italia, in Austria e in Germania.

Desidero inoltre ricordare l’affettuosa collaborazione di Renzo Collura, direttore della Galleria civica d’Arte moderna di Palermo, che volle curare personalmente l’allestimento della Mostra della Riscoperta coadiuvato dal pittore Michele Spadaro che portò e mise in mostra il cavalletto appartenuto ad Hess, che custodisce nel suo studio di Patti Marina già dai primi Anni 50, da quando lo ricevette da Emma Hess per averne cura.
L’esposizione di Palermo comprendeva 60 tra dipinti, acquerelli e disegni, opere in gran parte scelte tra quelle che il pittore lasciò in Sicilia alla sorella Emma, altri quadri erano stati dati in prestito da collezionisti italiani. In quel novembre del 1974 mentre si preparava la mostra di Palermo, la mia concentrazione era al culmine. Avevo portato a termine l’impaginazione e la stampa del catalogo, ma già bisognava pensare agli imballaggi delle opere per i trasferimenti della mostra itinerante. In base alle dimensioni dei quadri occorreva costruire sei casse di diverso volume e rendere facilmente riconoscibili i contenuti di ogni imballaggio applicando dei riferimenti fotografici sul lato interno del portello di apertura delle casse. Cosa che avrebbe anche agevolato la ripartenza della Mostra per gli instradamenti successivi.
 

Guida allestimenti

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Era anche necessario preparare una guida per indicare la sistemazione delle opere nelle casse, gli itinerari della mostra, l’allestimento espositivo consigliato, le pratiche per l’assicurazione e i trasporti, i vari recapiti organizzativi. Anche per questa occorrenza diedi fondo alla mia esperienza di documentarista e in maniera manufatta realizzai due esemplari di guida agli allestimenti di 16 pagine, servendomi della struttura di due identiche brossure pubblicitarie di una nota acqua minerale italiana (formato cm 22,05 x 25,05) con copertina rigida trattenuta al dorso da due borchie a vite. Si può sfogliare, qui accanto, con un click.
La Mostra itinerante fu accolta ovunque con grande favore di pubblico. Oltre che a Palermo presenziai le esposizioni di Roma, di Genova e poi quelle di Firenze e Bolzano assieme a mio cognato al quale rilasciai allora una procura per rappresentarmi negli impegni successivi dato che il mio nuovo lavoro mi vincolava a Roma per la nascita del GR3 della Rai. La Riscoperta ottenne consensi da parte della stampa e della critica cui si aggiunse quello di diverse rubriche culturali radiofoniche e televisive italiane, austriache e tedesche. 
Grazie alla cortesia delle Teche Rai, è possibile oggi rivedere in questo sito alcuni filmati dei servizi trasmessi. Ma quanti possono ammirare nella galleria virtuale le opere del Maestro tedesco, devono essere grati ad Emma Hess, sorella del pittore, che salvò dalla guerra i dipinti e li custodì per lunghi anni
con perseveranza avendo fiducia nella rinascita di quell’Arte che portava i segni di una amara diaspora.
 

Hess al Rotary club di Palermo

Palermo 14 novembre 1974 – Nella seduta conviviale a  “Villa Igiea”,  il presidente del Rotary Club Palermo Centro, prof. Giuseppe Barbagallo-Sangiorgi, annuncia la Riscoperta delle opere del pittore tedesco Christian Hess per iniziativa del consocio Domenico Maria Ardizzone in collaborazione con Aldo Scimè, segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana, e Roberto Ciuni, direttore del Giornale di Sicilia.

Ripenso al giorno in cui Emma, dicendomi che ero ormai diventato il biografo del fratello, mi affidò tutti i documenti, le lettere, le foto, i ritagli dei vecchi giornali con le recensioni delle esposizioni d'epoca, consegnandomi praticamente il materiale del costituendo archivio che ora è assicurato alla tutela dell’Associazione Culturale Christian Hess. Senza i vividi ricordi di Emma, senza la sua volontà di perpetuare la memoria del fratello, nessuno, credo, avrebbe potuto ricostruire il tragitto umano e artistico di Christian Hess.